Europa tra vincoli e opportunità

La sfida delle imprese, a Napoli come in tutto il territorio nazionale, è condizionata dalle strategie europee.

Una priorità assoluta per la futura Commissione Ue dovrà essere la ripresa di una politica industriale che rilanci il manifatturiero e in generale l’industria a maggiore tasso di innovazione. L’Unione Industriali Napoli, in raccordo con Confindustria, chiede che a tutti i livelli istituzionali tale obiettivo sia perseguito con coerenza e determinazione.

Dalla revisione dell’integralismo ideologico del Green Deal allo stesso approccio all’Intelligenza Artificiale, che deve contemperare il controllo di rischi e di distorsioni con la ricerca di valorizzare gli enormi vantaggi per il sistema produttivo.

 

Orizzonte Mezzogiorno

L’orizzonte strategico per l’Italia è il Mezzogiorno, area non satura per gli investimenti produttivi e ricca di giovani risorse con livelli di istruzione medio alti. Un Sud con un tasso di occupazione basso, la cui crescita può incrementare il Pil del Paese e ridurre il debito pubblico.

Il disegno del Governo di aumentare la valenza strategica delle politiche per il Sud, realizzando una ZES unica, coordinando gli interventi e ottimizzando l’uso delle diverse fonti di finanziamento, è condivisibile.

L’Unione Industriali Napoli chiede che la tempistica di attuazione delle linee programmatiche tracciate sia all’altezza del disegno, che si chiarisca con rapidità la vicenda dell’Accordo di Coesione tra Governo e Regione, che aumenti sensibilmente la dotazione finanziaria destinata ai Contratti di Sviluppo estendendone i margini di fruibilità.

Va rivisto il progetto di riforma dell’autonomia differenziata, che può condizionare negativamente la capacità competitiva delle imprese del Sud e dell’intero Paese.

Va trovata una soluzione positiva per la cosiddetta Decontribuzione Sud, agevolazione di notevole importanza per le imprese meridionali.

 

Evitare passi indietro

L’abolizione del Job Acts farebbe tornare indietro le lancette del tempo, in un Paese in cui cresce l’occupazione e in modo particolare quella a tempo indeterminato.

La questione del salario minimo va regolamentata con la contrattazione collettiva, tenendo conto del livello di rappresentatività dei contraenti senza dare spazio a speculatori e facili incantatori.

Va frenata la perdita progressiva di lavoro qualificato, in particolare per la migrazione di giovani dal Sud, aumentando la produttività del lavoro ed elevando i salari d’ingresso con politiche che favoriscano la crescita dimensionale e qualitativa delle imprese.

 

L’importanza del partenariato pubblico privato

A Napoli e in Campania, come nell’intero Mezzogiorno, bisogna sviluppare politiche di coesione efficaci, definendo modalità di relazione tra le Istituzioni che evitino il contrasto tra interesse pubblico e dialettica politico-partitica.

L’obiettivo di ridurre i gap territoriali passa anche per l’attuazione di direttrici europee che indicano da tempo come ineludibile il partenariato pubblico-privato, inteso come partecipazione delle rappresentanze produttive e sociali alla pianificazione territoriale.

 

Napoli tra speranze e criticità

L’Amministrazione Comunale ha superato la fase di assestamento, dopo la definizione del Patto per Napoli.

L’Unione Industriali monitorerà i nodi strategici sia per il Comune capoluogo che per l’area Metropolitana, predisponendo un Dossier con proposte e indicazioni di criticità. L’Unione Industriali intende più in generale condividere con l’Amministrazione la visione dello sviluppo della città, le vocazioni e le strategie per valorizzarle, in una metodologia di costruttivo confronto, da articolare anche su scala vasta provinciale.

Vanno avviate a soluzione, anche con il concorso attivo di altre Istituzioni, questioni come la riqualificazione e rigenerazione territoriale a Est e a Ovest, il decoro urbano, il potenziamento dell’ordine pubblico e della stessa polizia municipale.

Va proseguito il potenziamento dei trasporti e ottimizzato il dialogo avviato con Istituzioni come Commissario ASI, ZES, Presidenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale.

L’Unione Industriali si propone inoltre di recuperare una vision per la Camera di Commercio di Napoli, dopo l’insediamento del futuro Consiglio Camerale.

 

L’impegno dell’Unione

Un grande sforzo è stato compiuto dall’associazione, anche con la creazione di organismi collaterali, per accelerare la diffusione dei processi di innovazione delle imprese.

Con Edih Pride, il Polo Regionale per l’Innovazione Digitale Evoluta, è stato creato uno dei tredici European Digital Innovation Hub italiani finanziati dalla Commissione Europea.

Insieme a Campania Digital Innovation Hub, l’Unione Industriali sta realizzando il progetto formativo “Digital Challenge: Made for Interconnections”, selezionato e sostenuto dal Fondo Repubblica Digitale – Impresa Sociale. Migliora le competenze di più di 160 dipendenti di aziende associate a rischio sostituibilità per l’introduzione di strumenti di automazione e innovazione tecnologica.

L’Associazione si è attivata molto anche sul fronte dell’internazionalizzazione, estendendo gli spazi di mercato delle proprie imprese in diversi comparti, dalla Moda  (iniziativa Meet Italian Brand alla Mostra d’Oltremare) alla Filiera Alimentare (incontro con i top player della Gdo).

Importante è stato anche l’incontro a Palazzo Partanna con la Delegazione Saudita dello scorso maggio, che ha evidenziato un notevole interesse degli investitori arabi per la definizione di accordi commerciali e produttivi con le imprese del territorio.

Molto articolato è stato l’impegno sui versanti formativo (tra gli altri, progetti “Provami”, “Fibre”, “Eureka! Funziona!”) e del credito e finanza innovativa (accordi con Intesa, Unicredit, Bnl, Bper, Bcc, Bcp, Bpc).

Nell’ottica di uno sviluppo inclusivo, che punti a superare discriminazioni e diseguaglianze, si segnala il sostegno finanziario e promozionale, attraverso il Gruppo Giovani Imprenditori, assicurato al progetto di valorizzazione delle aree contigue al Cimitero delle Fontanelle.

Diversi altri interventi sono stati assicurati a vantaggio di soggetti disabili e per agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro di giovani a basso livello di qualificazione o residenti in aree a forte presenza di marginalità sociale.

 

La crescita e la prospettiva

Con un saldo positivo di oltre 250 imprese nell’ultimo anno, l’Unione Industriali Napoli ha ampiamente superato la soglia delle mille iscrizioni. Tra gli ingressi, anche quelli di aziende municipalizzate come Anm, Abc, Asia.

Sono stati creati o sono in fase di avvio Raggruppamenti Zonali per ogni area della cintura metropolitana di Napoli. L’Unione Industriali si è così sviluppata organizzativamente con modalità idonee a rappresentare direttamente sul territorio istanze, progetti e critiche provenienti dalla base produttiva.

Tra i progetti a breve, c’è quello di creare una Agenzia per la Mobilità per la pianificazione e gestione in tempo reale di comunicazioni e interventi relativi ai flussi giornalieri che, tra lavoratori e turisti, interessano circa tre milioni di persone nell’area metropolitana di Napoli.

Tra gli obiettivi per il prossimo biennio c’è la mappatura delle competenze delle principali filiere strategiche del territorio, dall’aerospazio e dall’automotive, al chimico-farmaceutico, alla moda, al packaging, all’industria turistica.


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