Le Associazioni di categoria delle imprese private della Sanità campana non firmeranno i contratti 2011 con le Asl.
“Siamo consapevoli della gravità di questa decisione – afferma il Presidente della Sezione Sanità dell’Unione Industriali di Napoli, Giovanni Severino - ma non era possibile fare altrimenti. Le Associazioni di Categoria, che avevano offerto piena collaborazione per i contratti 2010, sono state costrette a constatare la totale inadempienza contrattuale da parte delle Asl. Nonostante i privati abbiano rispettato il contratto erogando le prestazioni ai cittadini nel pieno rispetto dei limiti di spesa prefissati, così come previsto e dovuto, le Asl non solo si sono rifiutate di pagare il corrispettivo ma anche di certificare le prestazioni avvenute. Tale comportamento, unitamente all’impossibilità di ricorrere alle vie giudiziarie per la legittima tutela del proprio diritto di riscuotere il credito, essendo attiva l’attuale norma sulla impignorabilità dei fondi delle Asl nelle regioni soggette a piano di rientro dal deficit, ha prodotto uno stato pre fallimentare di tutte le aziende del comparto privato accreditato”.
La drammatica situazione ha indotto a un’intesa per la non sottoscrizione dei contratti che, insieme a Confindustria Sanità, ha visto accomunate le seguenti Associazioni: Aiop, Anisap, Aspat, Arcade, Aris, Anffas, Centri Antidiabetici, Snr, Anpric.
La sanità in Campania versa in un totale stato di crisi. “Ciò nonostante - spiega, il Responsabile del Raggruppamento regionale della Sanità di Confindustria Campania, Ottavio Coriglioni - la Presidenza della Regione ad oggi non è stata in grado di sottoporre alle associazioni di categoria un piano organico ed un cronoprogramma per il riordino dei debiti pregressi e per il pagamento del corrente sia ai fornitori di beni che di servizi, cronoprogramma promesso dal Presidente Caldoro per fine ottobre 2010. Si continua a non mettere mano agli sprechi e gli unici risparmi sono stati effettuati sulla pelle delle imprese private. E’ per tale motivo che non siamo disponibili a firmare i contratti 2011, pezzi di carta senza senso”.
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