Ci auguriamo che le amministrazioni coinvolte riescano a fare sinergia e ad individuare le opportune procedure per rendere il progetto di Via Caracciolo fattibile. E' dal G7 del 1994 che Napoli non ospita un grande evento internazionale di questa portata. In una città con il reddito procapite tra i più bassi d'Italia, e dopo il disastro mondiale dei rifiuti in strada, c'è la volontà di rialzare la testa e mostrare al mondo i gioielli che abbiamo e ciò che facciamo e sappiamo fare. Nei nove giorni delle regate si prevedono 150 mila arrivi di appassionati da tutto il mondo: tra gli albergatori, i ristoratori, le boutique di alta moda ed il commercio, tassisti, interpreti, fornitori vari e tutto l'indotto che ruota attorno al turismo ed alla accoglienza, c'è un grande e positivo fermento. Tra l'altro si tratta di appassionati e turisti che certamente, nel corso dei 9 giorni dell’evento, coglieranno l'occasione anche per visitare le nostre straordinarie bellezze: le isole, la costiera, Pompei, i Campi Flegrei, il Cilento. E vogliamo coinvolgere in questo straordinario circuito le vere immense risorse artistiche e culturali di Napoli: dal Teatro San Carlo al Museo di Capodimonte, dal Castel dell’Ovo a Castel Sant’Elmo, la Villa Comunale le meravigliose Chiese del Centro Storico. Inoltre, le regate andranno in mondovisione televisiva ed in diretta internet su youtube, si tratta di un'opportunità unica di marketing territoriale: le bellezze della nostra città e della nostra regione saranno viste on line e via cavo da decine di milioni di appassionati nei Cinque Continenti. L'impatto economico, diretto ed indiretto, dell'evento sul territorio si calcola in quasi 50 milioni di euro. E solo noi napoletani sappiamo quanto ci sia bisogno di eventi simili per un'economia in crisi come la nostra, ed in una città che voglia puntare su risorsa mare, ambiente, giovani, cultura e turismo. Mi auguro, spero, e voglio credere che tutto vada per il meglio. Soluzioni alternative a Via Caracciolo non ce ne sono. Il problema non sono gli specchi d'acqua per le regate, ma le aree a terra a ridosso di queste: occorrono circa 30 mila metri quadrati fronte mare, per collocare gli hangar dove i catamarani vanno in manutenzione dopo le regate. E per sistemare le grandi gru per sollevarli dall'acqua e metterli " a riposo". E poi occorrono altri 10 mila metri quadrati per realizzare il Villaggio Pubblico dell’evento, dove cittadini e visitatori saranno invitati a vedere le regate, a visitare gli stand con le eccellenze produttive del tessuto di piccole e medie imprese del Made in Naples messe “in una vetrina” mondiale, e ad assistere agli spettacoli ed agli eventi di intrattenimento. Occorrono inoltre strutture per ospitare il Media Center che ospiterà le oltre 130 testate accreditatesi da tutto il mondo. Incoraggio ognuno, per la propria parte e nel rispetto delle rispettive competenze, a credere e sostenere questa straordinaria impresa, al fianco di Regione, Provincia, Comune e industriali napoletani.
Paolo Graziano, Amministratore Unico ACN
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