Campania terra di inventori. Tra gli “Archimede” regionali è scattata la sfida per contendersi a suon di innovazioni tecnologiche i finanziamenti di Invitalia in favore di chi vuole depositare un brevetto o intende trasformarlo concretamente in un servizio o prodotto innovativo.
La regione è tra i big nazionali grazie alle 40 domande presentate dalle imprese che puntano ad ottenere una fetta dei 30,5 milioni di euro messi a disposizione dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, alla quale il Ministero dello Sviluppo Economico ha affidato la gestione della nuova misura Brevetti+ nell’intento di dare impulso ad un asset fondamentale per le aziende italiane, quello dell’ingegno e della creatività.
La misura è stata oggi al centro di un incontro presso l’Unione Industriali di Napoli, alla presenza del Delegato per la Ricerca e Innovazione dell’Unione Industriali, Massimo Mazzola, degli esperti di Invitalia e del distretto tecnologico Imast. Le imprese hanno potuto confrontarsi con i funzionari dell’Agenzia per conoscere nel dettaglio il funzionamento degli incentivi e la corretta modalità di presentazione delle domande.
Il convegno ha evidenziato l’ottima performance della Campania, che per numero di domande presentate stacca nettamente tutte le regioni del Sud (la Puglia è ferma a 20 richieste, la Sicilia a 12, la Calabria a 10) e si impone anche su diverse regioni del Centro-nord, come Marche (37) Lazio (34), Toscana (27) e Liguria (11). Meglio degli inventori campani hanno fatto solo quelli dell’Emilia Romagna (136), del Veneto (128) e della Lombardia (122).
Le nuove agevolazioni – afferma Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia – premiano gli imprenditori che anche nell’attuale fase di crisi decidono di investire nell’innovazione. Questo potenziale di crescita va sostenuto e incoraggiato affinché diventi un efficace strumento di ripresa economica”.
La competizione interna alla Campania è largamente vinta con 23 domande dalla provincia di Napoli, che da sola fa meglio di tutte le altre province: Salerno è seconda con 7 richieste, seguita da Benevento (5), Caserta (4) e Avellino (1).
Più accesa la competizione relativamente ai settori di attività delle 40 aziende in lizza. Il primato va alla consulenza informatica e all’ICT (8 domande), seguita da ricerca e sviluppo sperimentale e artigianato (entrambi a quota 6), dai servizi alle imprese e dal comparto farmaceutico e sanitario (4). La parte residuale delle domande è distribuita tra meccanica, attività ricettive, servizi alla persona e commercio all’ingrosso.
 


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