La decisione del Governo riguardo l'acquisto del termovalorizzatore di Acerra da parte della Regione Campania determina l’ennesima deviazione di fondi destinati al nostro territorio dagli obiettivi originariamente concordati tra il Governo e l’Amministrazione Regionale e tra questa e le parti sociali.
Infatti, le risorse necessarie a tale operazione, pari a circa 356 milioni di euro, saranno prelevate dalla quota del Fondo di sviluppo e coesione (ex FAS) di competenza della Regione e destinato ad obiettivi quali infrastrutture, edilizia universitaria, dissesto idrogeologico, bonifiche.
Non condividiamo, pertanto, che ancora una volta sia il Governo nazionale a decidere la destinazione delle risorse finalizzate alla Campania, il che oltretutto vanifica anche il lavoro di concertazione svolto tra le parti sociali e il Governo locale nella definizione degli obiettivi sui quali indirizzare la spesa regionale.
In questo momento storico in cui la crisi attanaglia le imprese e, conseguentemente, tutto il sistema socio-economico regionale, riteniamo che quelle risorse si sarebbero dovute spendere piuttosto per il completamento delle opere inerenti cantieri ancora aperti.
Il provvedimento, inoltre, penalizzando ulteriormente la capacità di spesa della Regione Campania con una riduzione del tetto di cassa ai fini del patto di stabilità, arreca un ulteriore danno alle imprese creditrici della Pubblica Amministrazione, che vedranno ridursi in maniera sempre maggiore le possibilità di soddisfare i propri crediti.
Pertanto, Confindustria Campania e Unione Industriali Napoli si dichiarano disponibili a sostenere qualunque azione volta a contrastare l’attuazione di tale provvedimento, a cominciare dal sostegno all’emendamento presentato da un gruppo di parlamentari campani per cancellare la norma che autorizza la relativa procedura.
 


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