Il calo del prodotto interno lordo del Mezzogiorno nel solo 2012 è stato di 2,8 punti percentuali, ben oltre quello registrato nel resto del Paese. Una delle cause principali della recessione meridionale è il declino del settore manifatturiero, il più innovativo e caratterizzato dalla maggiore spesa per la ricerca. L’incidenza dell’industria manifatturiera sul pil del Sud, scesa al 9,4%, deve dunque recuperare in tempi brevi almeno i livelli pre-crisi del 12,5%.
Il Sud ha bisogno di una nuova stagione di politiche industriali, che faccia leva sulla riprogrammazione dei fondi strutturali del ciclo 2007-2013 e sulla nuova programmazione 2014-2020. Accanto a interventi necessari per riqualificare il contesto, servono strumenti per attrarre investimenti nazionali e internazionali. Il vecchio sistema di incentivazione si è rivelato macchinoso e poco funzionale. Va sostituito con un nuovo impianto, flessibile quanto efficace.
Il tema sarà al centro dell’incontro “Attrazione di investimenti e sviluppo del Mezzogiorno: quali strumenti d’incentivazione?”, promosso dall’Unione Industriali di Napoli giovedì 4 luglio alle ore 10.30 a Palazzo Partanna (piazza dei Martiri 58). Introdurrà i lavori il Presidente dell’Unione, Paolo Graziano. Seguiranno gli interventi del Presidente della Svimez, Adriano Giannola, del Professore dell’Università di Roma “La Sapienza”, Guido Pellegrini, del Responsabile della Divisione di Analisi e Ricerca economica territoriale della sede di Napoli della Banca d’Italia, Giovanni Iuzzolino, dell’Amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. Le conclusioni saranno affidate al Presidente del Gruppo Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro, Antonio D’Amato. Modererà il Direttore de “Il Mattino”, Alessandro Barbano.
 


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