"Grande progetto per il Porto di Napoli, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha ragione: i soggetti coinvolti dovrebbero remare tutti nella stessa direzione, e questo invece non accade. Il rischio di perdere competitività rispetto agli altri porti italiani è altissimo".
Lo afferma il Presidente dell'Unione Industriali di Napoli Paolo Graziano in riferimento all'annuncio del Governatore Caldoro di essere pronto a ritirare il Grande Progetto Porto "se entro sessanta giorni non ci sarà un deciso cambio di passo e se i soggetti coinvolti non dimostreranno con i fatti di crederci davvero".
"L'Unione Industriali di Napoli - sottolinea Graziano, - è da tempo su queste posizioni e già lo scorso anno ha infatti chiesto con determinazione l'istituzione di una Authority unica che coordinasse con competenze strettamente manageriali le Autorità portuali di Napoli, Salerno e Castellammare. E' inutile fare la guerra fra poveri e farsi concorrenza all'interno, perché è il sistema complessivo regionale portuale che deve vincere. Per raggiungere questo obiettivo, però, la buona volontà non basta più. E' necessario dimostrare con i fatti e con senso di responsabilità le proprie buone intenzioni, pur nel rispetto dei ruoli di ciascuno. Troppo spesso vediamo invece l'eccessivo prevalere di interessi particolari, con il risultato di una sorta di tutti contro tutti. Mentre il porto di Napoli in questa situazione sconta gravi ritardi e non c'è traccia di bandi per l'impiego delle risorse stanziate, lo scalo di Civitavecchia ha addirittura chiuso alcuni cantieri e realizzato opere infrastrutturali in anticipo rispetto ai tempi previsti. Non possiamo consentire che con il tempo sia Civitavecchia a candidarsi come porto di riferimento per il Mediterraneo, è un ruolo che spetta a Napoli e dobbiamo difenderlo evitando la perdita di competitività. E’ dunque fondamentale - conclude Graziano - mantenere costante l’attenzione sulle potenzialità e le criticità del Porto di Napoli, in una visione di sistema che tenga conto anche degli altri scali della provincia e della regione, nonché dei molteplici nodi logistici e intermodali interessati, se vogliamo innescare un meccanismo propulsivo con benefici considerevoli per l’economia del territorio”.
 


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