Il rilancio dell’industria manifatturiera è al centro del programma del nuovo Presidente dell’Unione Industriali, Ambrogio Prezioso. L’Italia – sottolinea Prezioso - non crescerà se non si allargherà la base industriale di Napoli, della Campania e del Sud.
Occorre ribaltare una situazione che ha visto, negli anni della crisi, un drastico ridimensionamento degli investimenti in Campania dell’industria in senso stretto. Napoli presenta tuttavia ancora grandi risorse ed eccellenze in vari comparti: dai sistemi ferroviari all’aerospazio, dalla meccanica all’automotive, all’agroalimentare.
Ma la nuova impresa non può replicare modelli novecenteschi.
Deve puntare su innovazione e valore aggiunto. Su un’economia della conoscenza che si fondi su un rapporto integrato con il mondo della ricerca, dell’università e della scuola. Utilizzando anche la grande opportunità rappresentata dal nuovo programma comunitario per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020.
L’innovazione rafforza la competitività delle imprese e la loro capacità di raggiungere anche mercati lontani, cogliendo appieno le opportunità nate dalla globalizzazione.
Altri due assi di sviluppo su cui fare leva per estendere la base produttiva e occupazionale napoletana sono il sistema della logistica e dei trasporti e quello del turismo e dei giacimenti culturali.
Bisogna consolidare e sviluppare strutture e servizi di logistica avanzati, che, integrati con un’efficiente rete di trasporti, incrementino il valore finale delle merci attraverso l’ottimizzazione delle attività organizzative pre e post produzione.
L’integrazione fra beni culturali, ambientali e turismo deve imprimere una svolta a un settore dalle enormi potenzialità non sfruttate, che può garantire effetti macroeconomici assimilabili a quelli delle esportazioni.
Per attivare i meccanismi di crescita – sottolinea Prezioso nel suo programma – occorre tuttavia assicurare un contesto favorevole allo sviluppo.
A partire dalla riqualificazione delle aree di sviluppo industriale, la cui gestione va affidata agli imprenditori.
Bisogna creare o consolidare filiere, agire per sistemi e reti, per accrescere e qualificare le relazioni con gli altri interlocutori, in primo luogo il mondo del credito.
Occorre realizzare una rete di infrastrutture affidabili: energetiche, idriche, telematiche.
Va potenziato e ammodernato il porto di Napoli raccordando, in un sistema complementare e competitivo con altre aree, i collegamenti tra gli scali regionali.
Lo sviluppo origina anche da un costruttivo rapporto tra forze produttive e istituzioni.
Una grande opportunità è rappresentata dai fondi strutturali. L’Unione Industriali effettuerà un monitoraggio costante volto ad accelerare e qualificare i flussi di spesa attivati, dopo ritardi considerevoli, dalla Regione Campania.


L’associazione si prefigge inoltre di fornire un forte contributo affinché la Regione, con la nuova programmazione 2014-2020, tenga conto delle istanze provenienti dal mondo delle imprese. Il nuovo ciclo di fondi va indirizzato su poche priorità: competitività delle imprese, infrastrutture materiali e immateriali e potenziamento del capitale sociale e delle risorse umane.
 


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