• L’export della filiera del tessile-abbigliamento napoletano nel 2014 è cresciuto del 4,8%, un ritmo superiore a quello registrato a livello nazionale, con ottime performance soprattutto per il comparto maglieria
• I mercati esteri sbocco primario per i prodotti tipici del tessile-abbigliamento napoletano. Particolarmente promettenti gli USA, dove è diretto il 12% dell’export napoletano (contro il 7% a livello nazionale).
Napoli, 15 aprile 2015. «Strumenti e percorsi per l’internazionalizzazione delle PMI nel settore Tessile e Moda » è il titolo dell’incontro dedicato alle opportunità di crescita delle aziende campane del settore tessile e abbigliamento e promosso da Intesa Sanpaolo, Sistema Moda Italia e dall’Unione degli Industriali Napoli. Obiettivo, fornire alle imprese del settore conoscenze e servizi di immediata utilità che permettano loro di affrontare con strumenti e consapevolezza adeguati l’accesso ai mercati internazionali.
L’iniziativa si colloca nel quadro dell’accordo tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e Sistema Moda Italia per promuovere a livello mondiale le eccellenze del made in Italy e supportare le strategie di internazionalizzazione delle imprese del settore, per la maggior parte PMI e dunque meno attrezzate a penetrare nei mercati più complessi. L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per presentare in anteprima il nuovo strumento di valutazione qualitativa delle aziende del settore tessile e moda, sviluppato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Sistema Moda Italia che, favorendo una più approfondita conoscenza degli asset aziendali, consente alla banca di mirare meglio il supporto creditizio e accompagnare l’azienda nella fase di progettazione degli investimenti.
L’incontro è stato introdotto da Carlo Palmieri, presidente Sezione Sistema Moda, Unione Industriale Napoli, e da Franco Gallia, direttore regionale Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia di Intesa Sanpaolo. Stefania Trenti, della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha poi parlato de: “L’economia internazionale e le opportunità per il sistema moda napoletano”. Su “Internazionalizzazione e supporto alle imprese” sono poi intervenuti Monica Cristanelli, responsabile Internazionalizzazione Imprese di Intesa Sanpaolo e, in video collegamento, Carlo Persico, della Direzione International Network & Global Industries di Intesa Sanpaolo. “Il mercato USA, strategie di successo per le aziende” è stato il tema della tavola rotonda che ha visto come discussant, Bruno Bossina, direttore generale del Banco di Napoli, Gianfranco Di Natale, direttore generale di Sistema Moda Italia, Federica Dottori, responsabile Area Promozione e Internazionalizzazione di Sistema Moda Italia, Gianluca Isaia, amministratore delegato Isaia & Isaia, Daniele Marcheselli, Desk Americhe Internazionalizzazione Imprese Intesa Sanpaolo e Domenico Menniti, presidente Harmont & Blaine..
L’analisi presentata da Stefania Trenti della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo evidenzia come il quadro economico internazionale presenti importanti fattori a sostegno della crescita italiana: debolezza del cambio, calo del costo del petrolio, immissione di liquidità da parte della BCE e rafforzamento dell’economia USA. Il settore della Moda ha già mostrato segnali di ripresa nel 2014 grazie soprattutto alla tenuta dei mercati esteri con un ruolo rilevante di Germania, Usa, UK e dei paesi asiatici. Anche nei prossimi anni il principale sostegno alla crescita verrà dalla domanda estera: il Sistema Moda è infatti uno dei settori più favoriti dalla debolezza dell’euro. Buone le prospettive in particolare negli USA: le attese di crescita dei consumi, unite al fattore cambio, rendono questo mercato molto interessante per i produttori di Moda italiani che sono stati in grado già nel 2014 di battere la concorrenza estera. Le imprese napoletane della Moda appaiono ben posizionate nel cogliere queste opportunità: l’export della filiera del tessile-abbigliamento napoletano nel 2014 è cresciuto del 4,8%, un ritmo superiore a quello registrato a livello nazionale, con ottime performance soprattutto per il comparto maglieria. Anche per il tessile-abbigliamento napoletano la debolezza dell’euro offrirà una «finestra» di opportunità importante negli USA dove è diretto il 12% dell’export napoletano (contro il 7% a livello nazionale).
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