"L'importante programma decennale di restauri e ricerca per la conservazione del sito archeologico di Pompei annunciato alla fine di luglio dal Fraunhofer, il più grande centro di ricerca tecnica europeo, e dalla Tum di Monaco, la principale Università tedesca, insieme al Cnr e al centro studi Iccrom affiliato all'Unesco, è l'ennesima dimostrazione di quanto sia di eccezionale rilievo internazionale, e degna di attenzione, l'area archeologica vesuviana. L'Unione Industriali di Napoli da tempo è impegnata in questa direzione, avendo promosso un progetto di riqualificazione dell'intero contesto extra-moenia secondo standard di qualità, efficienza e redditività capaci di fare dell'area vesuviana uno straordinario polo di attrazione turistico culturale all'altezza del patrimonio di cui essa è costituita". Lo dichiara in una nota Paolo Graziano, Presidente dell'Unione Industriali di Napoli. "Il nostro progetto - spiega Graziano - punta ad accompagnare le iniziative pubbliche di salvaguardia dei siti archeologici previste con il sostegno delle risorse comunitarie e a riqualificare e infrastrutturare l'area extra-moenia. Abbiamo realizzato uno studio di fattibilità per la realizzazione del più grande Cultural Tourism District europeo, mappato i siti ex industriali oggi in dismissione in modo da lanciare una campagna di attrazione di capitali, e censito potenziali interventi di imprenditori locali disponibili ad investire nell'area. L'iniziativa, che ha già suscitato interesse a livello internazionale e ha ricevuto l'apprezzamento della Regione Campania che l'ha inserita nel ciclo dei fondi Ue 2014-2020, punta a coinvolgere e valorizzare le amministrazioni locali facendo leva sulla collaborazione pubblico-privato".
"L'area vesuviana - continua il Presidente dell'Unione Industriali di Napoli - non riesce ad attrezzarsi per essere attrattiva, e il turismo è ancora mordi e fuggi con una permanenza media del visitatore di appena 3 ore. Nell'area extra-moenia di Pompei mancano attrattori legati all’entertainment, grandi alberghi per clientela di alto livello, infrastrutture e servizi come centri congressi, fashion e food court e centri di artigianato locale. Noi vogliamo valorizzare i nostri giacimenti culturali ragionando in termini di "industria" turistica e culturale, convinti che il connubio virtuoso cultura-economia possa dare un forte impulso alla crescita. Ogni nuovo investimento attivato nell'area grazie a questi accordi potrebbe inoltre destinare royalties dell'1% alla conservazione e valorizzazione del sito".
 


PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI A:

Riferimento: - Ufficio Stampa
E-mail:

Area Stampa