Il tema denunciato dall’Onorevole Rosy Bindi non ci sorprende, perché da sempre sosteniamo che la legalità è la precondizione necessaria per poter fare impresa e attrarre investimenti su un territorio.
La gravità della questione impone prudenza e riflessione. Tanto più vanno evitate letture strumentali: occorre infatti ragionare piuttosto sul tema della criminalità e su come essa debba essere estirpata. Non si tratta di una piaga recente, anzi, ma di un gravissimo fenomeno che da decenni le nostre istituzioni tentano di contrastare.
Nessuno può negare, e nessuno sta cercando di farlo, i grandi valori della nostra storia e cultura: occorre riconoscere però la profonda gravità del fenomeno criminoso nella nostra area metropolitana e regionale.
Al di là della discutibile terminologia usata dall’Onorevole Bindi, che pure presta il fianco a interpretazioni strumentali, la sua denuncia va presa pertanto in esame con molta serietà, anche in considerazione della rilevanza della sua funzione.
Il fatto che il fenomeno permanga da così tanto tempo è conseguenza anche, evidentemente, della mancanza di continuità e dell’inadeguatezza delle politiche di contrasto adottate dai numerosi Governi che si sono succeduti negli anni. I singoli provvedimenti anticriminalità varati, anche se di grande rilievo, senza un disegno strategico di lungo periodo hanno dato risultati solo parziali.
La nostra società è costituita in gran maggioranza da soggetti sani che hanno il diritto di essere tutelati e protetti, ma occorre anche che la società sia messa in condizione di esprimere le tante risorse in essa presenti per poter evolvere al pari di altre aree con le quali ci troviamo a competere. Per questo rivendichiamo una adeguata e decisa azione di Governo attraverso iniziative efficaci e di ampio respiro.




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