L’industria italiana del Tessile-Abbigliamento, secondo le stime elaborate da SMI, dovrebbe archiviare il 2015 con un fatturato in aumento del +1,1% su base annua, con una aspettativa favorevole caratterizzata da una moderata crescita anche per il 2016. In questo scenario, anche il Sistema moda in Campania, contraddistinto da più di 4.130 aziende attive nel comparto del Tessile-Abbigliamento, di cui più di 3.500 attive nella confezione/abbigliamento, dislocate soprattutto tra Napoli e provincia, Salerno e Caserta, si conferma una delle eccellenze nell’intero panorama del fashion system italiano ed internazionale.  

 

Di prospettive del settore e della necessità di incrementare l’internazionalizzazione delle imprese del Sistema Moda che operano sul territorio campano si è parlato giovedì 14 aprile, presso la sede dell’Unione Industriali di Napoli, nell’ambito del Convegno dal titolo “Internazionalizzare per crescere e competere nel settore della Moda” organizzato da UniCredit e dall'Unione.

 

Dopo i saluti di benvenuto di Maurizio Marinella, Presidente Sezione Sistema Moda dell'Unione Industriali di Napoli e di Elena Goitini, Direttore Regionale Sud di UniCredit, ha aperto i lavori Massimo D'Olimpio, Deputy Direttore Regionale Sud di UniCredit. Successivamente sono intervenuti Sandro Bianco, Consulente d'Impresa, che ha parlato di "aggregazione: una opportunità da valutare" e Federico Corradini, Partner Studio Corradini, sul tema  della "Tutela del marchio d'impresa". Ha chiuso i lavori Carlo Palmieri, Consigliere SMI con delega al Mezzogiorno.

 

La Campania è la quinta regione in Italia per numero di aziende attive nel Tessile-Abbigliamento, prima tra quelle del Sud. Buono anche l’andamento dell’export: nel 2015 l’export di Tessile-Abbigliamento dalla Regione Campana si è avvicinato ai 600 milioni di euro ed ha evidenziato una crescita del +1,9% su base annua, in linea con la media nazionale. L’export del solo abbigliamento ammonta a 494 milioni di euro (pari, quindi all’82,6% del totale), in aumento del +1,8% rispetto al 2014. Il 75% circa dell’export regionale è assicurato dalla provincia di Napoli (pur stabile nel 2015), ma anche il territorio di Caserta (+11,4%) e di Salerno (+8,1%) risultano interessati da dinamiche di crescita molto vivaci. L’import ha invece superato il miliardo e quattro cento milioni*.

 

«L’eccellenza del made in Italy targato Campania vive un momento di rinnovato successo e può considerarsi uno dei comparti economici che più stanno trainando la ripresa nella Regione – ha spiegato Elena Goitini, Direttore Regionale Sud di UniCredit. UniCredit ha supportato le imprese del settore al Sud con impieghi per oltre 300 milioni e vanta una quota di mercato pari al 16,2%. La Moda è un esempio straordinario della forza del Made in Campania. Tuttavia, a fronte di un profilo lento di crescita dei mercati maturi, si prefigurano interessanti opportunità sui mercati internazionali, soprattutto quelli emergenti, ed è quindi auspicabile che le imprese del settore incentivino la già forte vocazione all'export e alla internazionalizzazione. Proprio per questo, infine, è necessario considerare per gli imprenditori del settore anche una crescita dimensionale delle aziende, al fine di affrontare al meglio i mercati globali, riuscendo a difendere il carattere di esclusività della produzione in Campania. L’iniziativa di oggi infine si inserisce nell’ambito di “Go International!, il programma di formazione di UniCredit dedicato alle imprese che vogliono internazionalizzarsi».

 

«La crescita del comparto sul nostro territorio – ha dichiarato Maurizio Marinella, Presidente Sezione Sistema Moda dell'Unione Industriali di Napoli ­– può essere favorita da un associazionismo intelligente, che promuova l’aggregazione e le sinergie tra le imprese, e nel contempo definisca intese con interlocutori finanziari che consentano di puntare ad ampliare su scala globale il raggio d’azione di tante realtà produttive qualificate ma condizionate da problemi di dimensione e di capitalizzazione. Iniziative come quella odierna contribuiscono allo scopo».

 

«L’azione di Sistema Moda Italia - ha sottolineato Carlo Palmieri, Consigliere SMI con delega al Mezzogiorno - è sempre più indirizzata anche in favore della crescita delle filiere del Sud. Dobbiamo fare sistema. Ma l’unica strada efficace passa per il protagonismo delle imprese del Mezzogiorno. Politiche e strategie devono nascere da un’interazione tra centro e territori, che tenga conto di specificità e istanze locali. Coniugando creatività e intraprendenza, le nostre imprese possono svilupparsi e affermarsi sempre più anche a livello internazionale».

 

Nel corso dell’incontro, infine, è stato presentato da Renato Martini, A.D. di UniCredit Factoring e Mauro Chezzi, Vice Direttore SMI, l’accordo tra Sistema Moda Italia (SMI) e UniCredit Factoring S.p.A., per il sostegno alle imprese italiane della filiera tessile e dell'abbigliamento, in particolar modo attraverso l'utilizzo della piattaforma di reverse factoring (supply chain finance) messa a disposizione da UniCredit Factoring alle imprese affiliate a SMI. Grazie allo strumento del reverse factoring, realizzato su piattaforma totalmente informatizzata e accessibile mediante remote banking, viene proposto ad un'azienda “capofiliera” un servizio che consente di offrire ai propri fornitori lo smobilizzo per cessione del credito delle fatture che vantano nei confronti dell'azienda stessa. Infine UniCredit Factoring ha stanziato per questo accordo un plafond creditizio iniziale di 2 miliardi di euro in tre anni.

 

«La Moda campana è fatta di tante piccole imprese, vivaci, ricche di know-how, di specializzazione e di capacità innovativa e che, al contempo, spesso sono finanziariamente deboli - ha concluso Elena Goitini – il credito di filiera che offriamo a SMI viene incontro proprio a questa esigenza perché siamo in grado di assicurare condizioni creditizie migliori ai fornitori, allineandole a quelle in genere offerte alle aziende “capo-filiera”. Metteremo a loro servizio una piattaforma che stiamo già portando avanti positivamente con alcune grandi aziende di rilevanza internazionale»

 

«Per consolidare la ripresa della filiera Tessile Moda italiana, unica perché ancora completa da monte a valle in tutti i comparti merceologici - ha dichiarato Mauro Chezzi, Vicedirettore di Sistema Moda Italia - è necessario continuare a  sostenere  anche  le  più piccole realtà imprenditoriali, perché sono elemento fondamentale per il successo del made in Italy. Con questo accordo, SMI continua a schierarsi concretamente a sostegno di tutti i suoi imprenditori e si candida ad essere la lente attraverso cui il sistema bancario può valutare correttamente la concessione del credito. Conosciamo bene i nostri associati, perciò di ciascuno di loro possiamo far emergere gli aspetti più qualitativi, come la capacità di servizio ed innovazione. Siamo fiduciosi che l’accordo con UniCredit possa rappresentare un modo nuovo ed efficace di sostenere la voglia di fare degli imprenditori italiani»


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