Alla presenza tra gli altri del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, del Presidente di Abi Campania, Francesco Guido, del Professore Ordinario di Finanza Aziendale, Mario Mustilli, del Presidente Unioncamere Campania, Andrea Prete, del Segretario Generale IPE, Antonio Ricciardi, mercoledì 20 luglio si è svolto a Napoli, presso l’Hotel Excelsior, il meeting “Confidi: Prospettive future” organizzato da Ga.Fi. Garanzia Fidi.

 

L’evento, oltre a fungere da appuntamento annuale con i vertici del sistema bancario regionale, è stato una utile occasione per presentare alla folta e qualificata platea di imprenditori, professionisti e dirigenti degli istituti di credito, l’iscrizione di Ga.Fi. nell’Albo degli Intermediari finanziari Vigilati ai sensi dell’art. 106 del nuovo Testo Unico Bancario.

 L’iscrizione nell’albo dei 106 rappresenta la testimonianza dell’impegno profuso da Ga.Fi., nel corso di questi anni, a sostegno dello sviluppo economico nei territori in cui opera. Tale affermazione è stata possibile per il lavoro, competente e prudente, svolto negli ultimi anni dal Consiglio di Amministrazione, unitamente ad una gestione professionale ed oculata dell’intera struttura.

Nel corso dell’evento, i Presidenti di GA.FI. e di Confidi Regione Campania, Rosario ed Antimo Caputo, hanno annunciato l’avvio del processo di aggregazione dei due organismi che porterà alla costituzione di un unico grande soggetto di garanzia al servizio del sistema economico regionale, che si caratterizzerà sin da subito come una struttura:

  • che potrà operare con propri uffici in ogni capoluogo di provincia campano oltre a due presidi in Puglia, con 43 dipendenti e oltre 40 banche convenzionate e operative
  • che sarà rappresentativa di circa 4.000 aziende socie, per lo più operanti nella regione Campania che esprimono circa 6 miliardi di fatturato complessivo e occupano circa 40.000 addetti.
  • che assicurerà ai soci un flusso di finanziamenti annuali di circa 300 milioni di euro e fornirà al sistema bancario circa 200 milioni di euro di garanzie forte del proprio patrimonio sociale di circa 20 milioni di euro ma con un indicatore ancora più qualificato di un “tier 1” di oltre il 26%.

 

“La decisione di unire le forze di Ga.Fi. Garanzia Fidi e Confidi Regione Campania – sottolinea il Presidente di Unione Industriali Napoli, Ambrogio Prezioso -  costituisce per le imprese napoletane, associate e non, una grande opportunità di sostegno al credito in forma indiretta o diretta. Le difficoltà per le pmi di accesso al credito, malgrado timidi segnali positivi dell’ultimo periodo, restano elevate e i confidi costituiscono in molti casi uno strumento efficace per poterle superare. In particolare, l’indice di patrimonializzazione di entrambi gli organismi che si andranno ad accorpare, rispetto al totale degli impieghi, è nettamente migliore di quello medio dei confidi. Significa che vi sono ampi margini di intervento per poter intervenire, nella forma tradizionale della garanzia o, dove sussistano le condizioni, con l’affidamento diretto, a supporto di tantissime realtà, in un momento di transizione rischioso ma anche ricco di opportunità, come quello che stiamo attraversando”.

 

“I due più grandi Confidi Confindustriali campani – dichiara Rosario Caputo, Presidente di GA.FI. – hanno deciso di intraprendere un processo di concentrazione delle forze e delle risorse, che si configura come un’azione di crescita dimensionale, da un lato, e di efficienza organizzativa, dall’altro. Ciò favorirà una maggiore e più dinamica filiera di sostegno al credito per le PMI, nonché una rinnovata e ancor più solida relazione con il sistema bancario”.

 

“Dobbiamo attivare ogni possibile forma di sostegno finanziario – dichiara il Presidente di Confidi Regione Campania, Antimo Caputo – per affiancare le nostre imprese nel loro sforzo di modernizzazione, fondato soprattutto su fattori competitivi come la qualificazione delle risorse umane, l’innovazione e l’internazionalizzazione. L’aggregazione e la ricerca di sinergie rappresentano una strada quasi obbligata, a questo scopo. Le sfide della globalizzazione, a partire dallo sviluppo anche nel nostro territorio di un’industria 4.0, si vincono superando cliché come piccolo è bello. Abbiamo dimostrato con i fatti di volerlo fare anche in ambito finanziario, dando vita a un moderno, più strutturato organismo di affiancamento alle pmi”.

 

 

 


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