Più impresa metalmeccanica per dare più forza al Paese. E’ il messaggio lanciato da Federmeccanica su tutto il territorio nazionale con l’iniziativa ‘I giorni della metalmeccanica’. L’impresa metalmeccanica italiana prosegue nel suo trend di crescita. Nel primo semestre 2018 l’incremento della produzione rispetto al 2017 è stato del 4,6%. I volumi realizzati restano tuttavia inferiori ancora del 22,1% rispetto al periodo pre-recessivo (1° trimestre 2008).

Per Simona Capasso, Vice Presidente Federmeccanica e Presidente della Sezione Industria Metalmeccanica di Unione Industriali Napoli, “occorrono politiche coordinate fra istituzioni nazionali e locali per sostenere gli investimenti privati e quelli pubblici in infrastrutture, creare sistemi educativi in grado di rispondere ai fabbisogni delle imprese di oggi e di domani, ridurre drasticamente il peso della burocrazia, aumentare la flessibilità del lavoro”. L’impresa metalmeccanica, sottolinea Capasso, “rappresenta l’8% del Pil, quasi il 50% dell’export nazionale. Produce il 100% dei beni di investimento attraverso cui si trasferisce tecnologia a tutti i settori e ai diversi rami dell’economia. E’ insomma, un valore aggiunto del Paese, da tutelare e consolidare ancor di più nel Mezzogiorno”.

Bisogna allora “favorire l’innovazione, ma anche la flessibilità. Il 96% dei lavoratori metalmeccanici sono a tempo indeterminato, e il 40% delle assunzioni a tempo indeterminato nascono dalla trasformazione di contratti flessibili”. Tra gli obiettivi da perseguire, c’è l’incremento della competitività. Il costo del lavoro per unità di prodotto dal 2000 ai nostri giorni è cresciuto del 26%. “Bisogna – dice la Vice Presidente di Federmeccanica – incentivare con detassazione e decontribuzione ogni forma di collegamento tra salari e produttività”.

L’indagine congiunturale di Federmeccanica segnala un buon andamento complessivo per le imprese di settore a livello locale. Nel napoletano l’andamento della produzione nel secondo trimestre è aumentato secondo l’84% degli intervistati, così come il portafoglio ordini, per quasi i tre quarti delle imprese, è segnalato in aumento.

Una delle criticità è data invece dalle difficoltà a reperire sul mercato del lavoro napoletano competenze tecnologiche avanzate, anche sul fronte della digitalizzazione, più avvertita dalle imprese del territorio rispetto alla media nazionale. “Siamo peraltro fiduciosi che questa problematica si andrà riducendo nel prossimo futuro”, dichiara Capasso, “anche grazie al consolidamento del polo tecnologico di San Giovanni e al forte impegno del sistema associativo, di cui è espressione rilevante Campania Digital Innovation Hub”.


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