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L'elezione e l'insediamento del presidente e del nuovo consiglio costituiscono una sconfitta per il sistema associativo. È noto infatti come il nuovo presidente sia espressione di organizzazioni non davvero rappresentative del tessuto imprenditoriale metropolitano. Quali sono infatti, a memoria degli operatori economici e delle istituzioni locali, gli atti da loro posti in essere in rappresentanza di imprese? Nel nuovo organismo le imprese non trovano dunque adeguata rappresentanza. La presenza di nostri rappresentanti è dovuta al rispetto per la magistratura e le istituzioni, nella convinzione che il Consiglio di Stato saprà ristabilire l’effettiva realtà.

Lascia perplessi il comportamento tenuto dalla Regione Campania, che avrebbe potuto aspettare l'udienza già fissata a gennaio dal Consiglio di Stato, invece di insediare un consiglio comunque sub iudice.

Ma quello che è assolutamente inaccettabile è la palese difformità di trattamento mostrata dalla Regione Campania in due procedimenti identici. Il potere di controllo, cui l’Ente regionale è tenuto per legge, è stato puntualmente esercitato per la formazione del Consiglio Camerale della costituenda Camera di Commercio Irpinia - Sannio. In quel caso, per verificare il grado di rappresentatività di alcune Associazioni, la Regione ha richiesto un’ulteriore e dettagliata documentazione. Così non ha fatto per il rinnovo della Camera di commercio di Napoli. Non c'è stato alcun controllo, ad esempio, sulla tracciabilità dei versamenti delle quote degli iscritti, e sulla reale capacità organizzativa delle Associazioni.  

Una difformità di trattamento, che non potrà non essere rilevata dagli organi giudiziari, nei confronti dei quali nutriamo la massima fiducia.


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