La Commissione Europea ha reso noto di non voler sottoporre al Consiglio Europeo la richiesta avanzata dallo Stato Italiano di concedere l’autorizzazione all’introduzione del meccanismo dell’inversione contabile per le forniture alla c.d. Grande Distribuzione Organizzata (GDO), previsto dalla Legge di Stabilità 2015.
Il comma 629, lettera a) dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di Stabilità 2015) aveva previsto l’introduzione nel sistema IVA nazionale del meccanismo dell’inversione contabile “alle cessioni di beni effettuate nei confronti degli ipermercati  (codice  attività  47.11.1), supermercati (codice attività 47.11.2) e discount alimentari (codice attività 47.11.3)”.  Ai sensi del comma 632 del medesimo articolo, inoltre, l'efficacia della disposizione era subordinata al rilascio, da parte degli organi comunitari, di una misura di deroga ai sensi dell'articolo 395 della direttiva 2006/112/CE.
La Commissione Europea ha quindi deciso di non voler dare seguito alla richiesta di deroga, ritenendo che la norma della Legge di stabilità 2015 non sia in linea con le regole e con le finalità delle disposizioni comunitarie in materia di IVA ed, in particolare, con i presupposti di applicazione dell’art. 395 della direttiva IVA.
Sono stati pertanto accolti i rilievi che Confindustria aveva evidenziato anche mediante la presentazione, lo scorso 10 marzo, di un complaint ufficiale alla Commissione stessa e, di conseguenza, è stato scongiurato il rischio, per i fornitori di ipermercati, supermercati e discount alimentari di subire le pesanti conseguenze finanziarie che la misura avrebbe loro causato, non consentendo un veloce recupero dei crediti IVA maturati.

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