Informiamo che l'ISO - l'Organizzazione Internazionale per la Normazione - ha avviato l'elaborazione di un nuovo standard internazionale sul tema della Gestione delle Risorse Umane, per il quale è stato creato uno specifico Comitato tecnico con il compito di coordinare i lavori e i contributi degli enti di normazione nazionale ivi rappresentati, tra cui, per l'Italia, l'UNI (Ente Nazionale di Unificazione).
Obiettivo del nuovo standard sarebbe quello di "sviluppare norme internazionali in grado di definire le pratiche e le misurazioni nel campo delle risorse umane, in modo tale da ridurre i costi delle operazioni aziendali di gestione delle risorse e aiutare i manager aziendali a capire quali siano le conseguenze delle operazioni di gestione delle risorse umane in un'organizzazione."
In relazione a tale iniziativa, si è riunito a Rotterdam, dal 24 al 27 settembre scorsi, il Comitato tecnico ISO incaricato di elaborare il nuovo standard, composto da quattordici delegazioni nazionali, tra cui quella italiana, a loro volta composte dai vari interlocutori, tra cui alcuni rappresentanti del mondo imprenditoriale. Si ricorda al riguardo che, in ambito UNI, l'organo competente su tale dossier è la Commissione tecnica sulla Responsabilità Sociale delle Organizzazioni, in cui è rappresentata anche Confindustria.
L'elaborazione del nuovo standard sarà coordinata da una pluralità di gruppi di lavoro tecnici già costituiti in seno al nuovo Comitato, all'interno del quale si stanno affrontando aspetti - tutti riconducibili, per l'ISO, al tema della gestione delle Risorse Umane - quali: specifiche tecniche di misurazione del "costo per assunzione" Cost-per-Hire), governo delle risorse umane (Human Governance), gestione delle risorse umane attraverso un'occupabilità sostenibile dello staff aziendale (Management by Sustainable Employability of Staff).
Pur essendo il futuro, nuovo standard ISO concepito come strumento volontario e non vincolante per le organizzazioni che lo adotteranno, riteniamo doveroso ricordare che, come componenti datoriali della Commissione sulla RSO dell'UNI, Confindustria ha a suo tempo votato contro l'elaborazione del nuovo standard, non ritenendo opportuno nè realistico pensare di giungere ad una standardizzazione a livello globale dei meccanismi, processi e azioni in cui si articola una materia complessa come la gestione delle risorse umane.
Ciò, anche in considerazione del fatto che i profili trattati dal nuovo standard sarebbero, sotto molti aspetti, particolarmente sensibili per le imprese: retribuzioni, benefit, premi; relazioni con i dipendenti; pratiche di adempimenti legislativi e regolamentari; Joint Ventures, acquisizioni e fusioni; sistemi informativi sulle RU, Management della Diversità, pianificazione aziendale, gestione, selezione e assunzione dei talenti, formazione professionale, sviluppo organizzativo, forza lavoro sostenibile, sviluppo della leadership, certificazione professionale sulle RU, programmi di welness e di conciliazione fra vita lavorativa e familiare.
Proprio in relazione alla delicatezza della materia - e ai più che probabili profili di criticità che tale nuova standardizzazione comporterebbe, se non altro in termini di "benchmark negativo" tra le imprese che eventualmente adottassero lo standard e quelle che non intendessero avvalersene, Confindustria è in questi mesi impegnata in sede UNI a verificare, per tentare di orientarlo, lo sviluppo dell'attività redazionale ISO, al fine di contenere - per quanto possibile - i contenuti dell'iniziativa, promossa dagli enti di normazione statunitense (ANSI) e francese (AFNOR).
Si allega il Business Draft del nuovo standard ISO, specificando che si tratta ancora di una bozza, per dare un'idea dei contenuti.
Vi terremo aggiornati sui prossimi sviluppi dell'iniziativa, seguita da Confindustria in sede UNI.
PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI A:
Riferimento: Cristiana Borrelli - Organizzazione, Territorio e MarketingTelefono: 081.5836.220 | E-mail: borrelli@unindustria.na.it